Benedetta Cibrario è nata a Firenze nel 1962 e vive a Londra. Nel 2007 ha esordito con il romanzo “Rossovermiglio” (Feltrinelli, premio Campiello 2008), tradotto e pubblicato in diversi paesi. Nel 2009 esce “Sotto cieli noncuranti” (Feltrinelli, premio Rapallo Carige 2010) e successivamente “Lo Scurnuso” (Feltrinelli, 2011). Con Mondadori ha pubblicato “Il rumore del mondo” (2018, finalista al Premio Strega) e “Per ogni parola perduta” (2022).
«Oxford. Sofia si è confinata in casa dopo la perdita del compagno Nicola Obreskov. Storico accademico, sul punto di concludere uno studio sui russi immigrati in Italia fra la fine dell’Ottocento e il primo ventennio del Novecento, Nicola ha diviso con Sofia anni memorabili che ora si ridestano e tornano nel silenzio del lutto con la cadenza di una rapinosa storia d’amore. L’amico Edmund forza l’isolamento: ricco collezionista, è appena riuscito ad aggiudicarsi all’asta una mongolfiera levatasi in volo a Chambéry nel 1784 e adesso ha bisogno delle mani sapienti di Sofia, restauratrice di tessuti. Lei fa resistenza ma infine accetta e si lascia convincere anche a svolgere una ricerca relativa a quel volo e al giovanissimo Xavier de Maistre – futuro autore del Viaggio intorno alla mia camera – salito sulla navicella insieme all’amico Louis Brun. Arrivata a Chambéry, Sofia stringe una singolare intesa con Pauline, che si ostina a tenere aperta la libreria antiquaria di famiglia accumulando debiti. Si incrociano destini. E in questo incrociarsi, come una sorta di maestro di cerimonie Edmund guida Sofia alla scoperta di sé, mentre Sofia guida la sua mongolfiera restaurata sopra i cieli della Storia, perché si possa vedere dove si apre la sfida all’ottusità dell’accadere, e dove si liberano nuove visioni. Il passato viene invitato, con garbata tenacia, dentro il dispiegarsi del presente. Alla generosità di Edmund – generosità non priva di una consuetudine pacificata con il dolore – risponde la gugliata magica e riparatrice di Sofia, alla giovane ostinazione di Pauline fa eco la Russia misteriosa di Nicola e di De Maistre. Benedetta Cibrario sente una volta di più il “rumore del mondo” e lo semina, con maestria, dentro il vortice in cui si affollano le parole perdute della memoria e di un racconto che “restaura” continuità, futuro».