Gli Autori
Edizione 2018
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Alessandro Barbero
Alessandro Barbero nasce a Torino, si laurea in Lettere con una tesi in storia medievale, di cui diventa esperto e docente. Dal 2004 è professore ordinario di Storia medievale all’Università degli Studi del Piemonte Orientale. Fra i suoi saggi, la biografia: Carlo Magno. Un padre dell’Europa. Si appassiona anche della storia della sua regione: escono Storia del Piemonte del 2008 e Lepanto, La battaglia dei tre imperi del 2010, entrambi per Mondadori. Nel 1995 esce il romanzo storico Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle, gentiluomo, con il quale vince il Premio Strega dell’anno successivo. È un diario di viaggio nell’Europa ottocentesca, in cui redime il racconto di una delle battaglie più cruenti della guerra franco-prussiana. Mondadori ha pubblicato tutti gli altri romanzi: Romanzo russo, L’ultima rosa di Lautrec, Poeta del comando, gli Occhi di Venezia e Le Ateniesi. Collabora con La Stampa e con le reti televisive Rai, conducendo dal 2013 il programma documentaristico di Rai Storia a.C.d.C. – Dall’Homo Sapiens a Napoleone. È membro della redazione della rivista Storica. L’ultimo saggio pubblicato è Caporetto, Laterza 2017. Particolarmente apprezzato per le sue qualità oratorie, è stato più volte ospite al Festival della Mente di Sarzana, dove quest’anno ha parlato di reti clandestine, partigiani e Brigate Rosse.

Carlo Bordoni
Carlo Bordoni è nato a Carrara. È sociologo, scrittore e docente di Sociologia dei processi culturali all’Università di Firenze e di Estetica all’Accademia di Belle Arti di Carrara. Ha esordito come narratore con il romanzo fantascientifico L’ultima frontiera nel 1965. Ha continuato come saggista e critico letterario, collaborando anche al trimestrale Prometeo, del quale prende parte al comitato scientifico. Si impegna a commentare il mutamento in ogni settore della vita pubblica, dalla politica alla scuola, dalla cultura all’economia, guidato dall’idea che ‘tutto è sociale’. Tra i suoi libri: Stato di crisi, con Zygmunt Bauman, Einaudi 2015, La società insicura. Convivere con la paura nel mondo globalizzato (con una conversazione con Zygmunt Bauman) Aliberti 2012, L’identità perduta. Moltitudini, consumismo e crisi del lavoro, Liguori 2010. Per Solfanelli ha pubblicato La paura il mistero l’orrore dal romanzo gotico a Stephen King del 1989, La fabula bella. Una lettura sociologica dei Promessi Sposi del 1991, l’antologia di racconti Cuori di tenebra nel 1993, e Le scarpe di Heidegger nel 2010. La sua ultima pubblicazione è Fine del mondo liquido. Superare la modernità e vivere nell’interregno, Il Saggiatore, 2017. Collabora come esperto al Corriere della Sera e a Il Fatto Quotidiano, a marzo è stato ospite di Leggermente, la manifestazione lecchese dedicata ai libri a alla lettura, dove ha tenuto una lezione su Zygmunt Bauman.

Claudia De Lillo “Elasti”
Claudia de Lillo / Elasti è nata a Milano, laureata in Economia e Commercio alla Bocconi, per vent’anni ha lavorato come reporter finanziaria per l’agenzia Reuters. Dal 2014 è conduttrice e autrice del programma radiofonico Caterpillar in onda tutte le mattine su Rai Radio 2 e dal 2017 conduttrice televisiva della rassegna stampa UnoMattina su Rai 1. Tiene una popolare rubrica su D – La Repubblica delle donne su cui è incentrato il suo successo di mamma alle prese con lo stress della vita quotidiana, un’avventura nata dal suo blog nonsolomamma.com in cui si presenta con il nickname Elasti. Il blog è diventato nel tempo un punto di riferimento per una comunità numerosa di donne e ha dato alle stampe il libro omonimo pubblicato nel 2008 da TEA editore, in cui racconta con ironia ed eleganza i problemi delle mamme in carriera. Per il suo personaggio di Elasti ha ricevuto l’onorificenza di Ufficiale al Merito della Repubblica in occasione dell’8 marzo 2012. Per TEA edizioni ha pubblicato anche Nonsolodue nel 2010. È passata a Feltrinelli con Dire, fare, baciare: istruzioni per ragazze alla conquista del mondo, 2014, poi a Einaudi con Alla pari, 2016. A settembre è uscito il suo nuovo romanzo on the road Nina sente, con Mondadori.

Emilio Previtali
Emilio Previtali è nato a Bergamo. Ha un blog emilioprevitali.blogspot in cui scrive storie, parlando di alpinismo. A bordo dell’immagine di copertina del sito troviamo la scritta In freeride we trust, che bene riassume la sua filosofia. Il freeride, letteralmente “guidare liberi”, è la pratica ludica e soft degli sport di natura. Trovate un racconto di Previtali anche su planetmountain.com. La novità editoriale, in pubblicazione nel mese di ottobre, è La meccanica delle nuvole, Mulatero editore. Scrive per il bimestrale Skialper dei reportage che sono più che altro racconti on the road.

Ezio Mauro
Ezio Mauro è nato a Dronero, in provincia di Cuneo. Comincia la sua gavetta giornalistica alla Gazzetta del Popolo di Torino nel 1972, occupandosi dei gravi avvenimenti di cronaca degli anni di piombo, a causa dei quali viene pedinato dal brigatista rosso Patrizio Peci. Passa a La Stampa come corrispondente a Roma e come inviato negli Stati Uniti. Dal 1988 lavora come corrispondente da Mosca per La Repubblica. Viaggia per tre anni nell’Unione Sovietica e racconta le trasformazioni del paese nel periodo della perestrojka, la politica di risanamento economico avviata da Gorbaciov. Per quattro anni è direttore del quotidiano La Stampa di Torino, mentre dal 1996 al 2016 viene chiamato alla guida de La Repubblica, come successore di Eugenio Scalfari. Nel 1994 riceve il Premio Ischia Internazionale di Giornalismo, organizzato sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica. Nel 2015 esce per Laterza Babel, un libro-dialogo tra Zigmunt Bauman e Ezio Mauro, in cui si affrontano le grandi questioni sollevate dalla globalizzazione e dal mondo privo di gerarchie della Rete. Sempre per Laterza nel 2011 è uscito il libro-dialogo con Gustavo Zagrebelsky, il giurista costituzionale italiano, La felicità della democrazia, dedicato al confronto e alla somiglianza fra i due temi, in cui si evidenzia come entrambe le cose vadano coltivate con una cura costante. Nel 2017 esce L’anno del ferro e del fuoco. Cronache di una rivoluzione, per Feltrinelli. Di quest’anno è invece L’uomo bianco, ancora edito da Feltrinelli, un reportage in cui l’autore ripercorre le vicende di Luca Traini, l’uomo che a Macerata ha sparato contro tutte le persone di colore che incontrava. Grazie a questa vicenda il grande giornalista prova a illustrare la trasformazione del nostro paese verso la radicalizzazione delle sue paure.

Furio Colombo
Furio Colombo nasce a Châtillon, un pesino della Valle d’Aosta, da una famiglia di origini ebraiche. Giovanissimo collabora alla RAI nella creazione di programmi televisivi, documentari e reportage. Diventa corrispondente dagli Stati Uniti per La Stampa e per la Repubblica, ma scrive anche per il New York Times e il New York Reviews of Books. Negli anni Settanta realizza la famosa ultima intervista a Pier Paolo Pasolini poche ore prima dell’attentato. Ha diretto per tre anni l’Istituto Italiano di Cultura di New York, è stato presidente del consiglio di amministrazione del gruppo FIAT negli Stati Uniti. Dal 2001 al 2005 è direttore de l’Unità. Autore di acute analisi delle trasformazioni della società statunitense, tra cui L’America di Kennedy del 1964, I prossimi americani del 1976, America e libertà del 2005, ha dedicato particolare attenzione anche agli sviluppi del mondo contemporaneo, Il destino del libro e altri destini del 1990, La città profonda del 1992, Confucio e il computer. Memoria accidentale del futuro del 1995. Sulla situazione politica italiana: Il libro nero della democrazia del 2002, Ci sarà un’Italia del 2006, libro-dialogo con Romano Prodi. Ha scritto anche libri di narrativa, tra cui Le donne matte e Agenti segreti, e il manuale di giornalismo internazionale Ultime notizie sul giornalismo del 2005. È stato deputato e senatore italiano. Oggi cura la rubrica a domanda rispondo de Il Fatto Quotidiano, dove affronta i temi politici proposti dai lettori, e da questa rubrica è nato il suo ultimo libro, Clandestino, la caccia è aperta, La Nave di Teseo, 2018.

Giuseppina Torregrossa
Giuseppina Torregrossa è nata a Palermo, laureata in Medicina e Chirurgia, ha esordito come scrittrice a cinquantuno anni, con L’assaggiatrice, Rubinetto editore, del 2010, un romanzo sull’abbandono e la ritrovata dedizione ai piaceri della vita. Con Mondadori ha pubblicato: Il conto delle minne nel 2009, Manna e miele, ferro e fuoco nel 2011, Panza e Prisenza nel 2012, La miscela segreta di casa Olivares nel 2013. Siamo di fronte a un universo femminile raccontato in tutto il suo emblema. Nel 2012, per Nottetempo edizioni, esce il monologo teatrale Adele, ambientato nella Sicilia oppressa degli anni ’60, che si è aggiudicato il Premio Roma 2008 “Donne e teatro”. È presente, inoltre, come una di dieci autori chiamati a tenere lezioni sull’amore al Teatro Tor di Nona di Roma nel 2012. Da queste conversazioni nasce il libro Lezioni d’amore, per Nottetempo: la Torregrossa affronta il tema della seduzione. Nelle sue storie è presente la Sicilia, con il cibo, le regole e le tradizioni di una terra ancora problematica. È stata indicata nel 2017 come Assessore ai Beni Culturali per la Regione Sicilia dal candidato di centrosinistra Fabrizio Micari, che però perde le elezioni. A giugno è uscito con Mondadori il suo ultimo romanzo Il basilico di Palazzo Galletti.

Licia Troisi
Licia Troisi nasce a Roma, si laurea in astrofisica con una tesi sulle galassie nane ed è autrice di romanzi fantasy. La sua prima saga, Cronache del mondo emerso, la scrive mentre è ancora all’università, ed esce per Mondadori nel 2004. Questa prima pubblicazione le conferisce un grande successo. Continua con Le guerre del Mondo Emerso e Le leggende del Mondo Emerso, il cui ultimo libro è uscito nel 2010, tutte edite da Mondadori. Altre raccolte: La ragazza drago, di cinque libri, I regni di Nashira e Pandora, entrambe di quattro episodi. L’ultima serie è La saga del Dominio, di cui è uscito l’ultimo volume a ottobre, Il fuoco di Acrab. Molto amata dal pubblico degli anime e dei fumetti, dal cui mondo, confessa, ha tratto la sua passione, ai tempi dell’università, e l’ispirazione per i suoi personaggi, principalmente eroine femminili, convinta che ci sia bisogno di non percepire più il genere come un limite. Con la sua prima trilogia è stata finalista al Premio Italia 2005. Conduce su Rai 5 la trasmissione culturale Terza Pagina in cui parla di arte, musica, letteratura, cinema e fumetti.

Marco Balzano
Marco Balzano è nato a Milano e insegna Lettere nei licei. Esordisce nel 2007 con una raccolta di poesie, Particolari in controsenso, edizioni Lieto Colle. Ha pubblicato per diverse riviste articoli su Leopardi, Belli e Pascoli. Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo, Il figlio del figlio, edizioni Avagliano, aggiudicandosi il Premio Opera Prima all’XI edizione del Premio Letterario Corrado Alvaro. Pubblica con Sellerio, nel 2013, il romanzo Pronti a tutte le partenze. Il terzo romanzo, L’ultimo arrivato, si aggiudica il Premio Campiello, che lo porta in Francia, Olanda e Germania. È curatore della raccolta di racconti L’agenda ritrovata. Sette racconti per Paolo Borsellino, edito da Feltrinelli. Con il suo quarto romanzo, Resto qui, pubblicato con Einaudi, è finalista al Premio Strega 2018. Lo spunto per questo romanzo è preso dall’episodio che vide il villaggio rurale Curon della Val Venosta venire completamente sommerso dalle acque, nel 1950, a seguito della costruzione di una diga. Il racconto di Balzano porta la eco dei grandi narratori di montagna e della resistenza. Nel 2019 è uscito sempre per Einaudi Le parole sono importanti, un saggio appassionato che accompagna alla scoperta del significato pieno di tante parole quotidiane, troppo spesso utilizzate con superficialità.
Ascolta il podcast dell’incontro qui

Margherita Oggero
Margherita Oggero è nata e vive a Torino ed è un ex insegnante di Lettere. Ha esordito con la narrativa nel 2002, con il romanzo, edito da Mondadori, La collega tatuata, da cui è stato tratto il film Se devo essere sincera con Luciana Littizzetto e Neri Marcorè. Sono seguiti i romanzi, tutti editi da Mondadori, Una piccola bestia ferita nel 2003, che ispira gli sceneggiati della fortunata serie televisiva in onda sulla Rai Provaci ancora prof, con Veronica Pivetti; L’amica americana nel 2005; Qualcosa da tenere per se’, protagonista la professoressa investigatrice Camilla; Risveglio a Parigi e i racconti Il rosso attira lo sguardo nel 2008. Per Einaudi: Così parlò il nano da giardino nel 2006, una favola ironica e giocosa, Il compito di un gatto di strada nel 2009, secondo esperimento favolistico che ha come protagonisti un gatto e un rocchetto e Non fa niente nel 2017, romanzo di ambientazione storica che narra le vicende di una solida amicizia fra due donne apparentemente molto diverse durante la seconda guerra mondiale. I suoi ultimi romanzi sono: un giallo, scritto con penna ironica e dissacrante, Un colpo all’altezza del cuore; L’ora di pietra, ritratto del sud oppresso dalla camorra; e un romanzo rosa, La ragazza di fronte, che si aggiudica il Premio Bancarella 2016, tutti editi da Mondadori.

Mariapia Veladiano
Mariapia Veladiano è nata a Vicenza. Laureata in Filosofia e Teologia, ha insegnato Lettere per più di vent’anni e ora è preside di un Istituto comprensivo di Rovereto. Il suo primo romanzo La vita accanto, pubblicato con Einaudi nel 2012, è stato un vero e proprio caso editoriale, ha raggiunto le settantacinquemila copie vendute. Racconta la storia di una bambina irreparabilmente brutta che affronta con coraggio la sua inettitudine, dalla quale tenta di uscire andando alla ricerca delle sue passioni. Sempre con Einaudi nel 2012 ha pubblicato Il tempo è un dio breve e Ma come tu resisti, vita, una raccolta di minuscole riflessioni sui sentimenti e le azioni. Nel 2013 è uscito un piccolo giallo per ragazzi, Messaggi da lontano, con Rizzoli. Nel 2014 ha pubblicato Parole di scuola, edizioni Erickson. Liberissime riflessioni sulla scuola. Per Guanda è uscito nel 2016 Una storia quasi perfetta, e nel 2017 il suo ultimo romanzo, LEI. Con La vita accanto ha vinto il Premio Calvino 2010, ed è arrivata seconda al Premio Strega 2011. Collabora con Repubblica e con la rivista Il Regno.

Matteo Righetto
Matteo Righetto è nato a Padova, si laurea in Lettere moderne e insegna all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Il suo romanzo d’esordio, Savana Padana, TEA edizioni, 2012, ha ottenuto i favori della critica italiana e statunitense. Negli Stati Uniti ha pubblicato anche il racconto Cloudy Water, segnalato agli Edgar’s Awards. La pelle dell’orso è un romanzo ‘western letterario’ pubblicato da Guanda nel 2013, da cui è stato tratto l’omonimo film candidato ai David di Donatello nel 2017 per la regia di Marco Segato. Con Apri gli occhi, TEA editore, ha ricevuto una menzione d’onore della giuria al Premio Campiello 2016 e ha vinto il Premio Cortina d’Ampezzo 2016. Si distingue per una scrittura che ha uno sguardo sempre rivolto all’ambiente e al paesaggio, praticando una Literary Ecology (ecologia letteraria), divenendo membro dell’organizzazione internazionale Mountain Wildness. Nel 2017 ha pubblicato con Mondadori L’anima della frontiera, un vero e proprio caso editoriale internazionale, tradotto in più di dieci paesi al mondo. Ad aprile è uscito il sequel, L’ultima patria. È opinionista per Il Foglio e Il Corriere della Sera. Ha debuttato quest’estete, registrando uno straordinario successo di pubblico, la pièce teatrale tratta dal suo romanzo Savana Padana, prodotta dal Teatro Stabile del Veneto e diretta da Stefano Scandaletti.

Maurizio Zanolla “Manolo”
Manolo, alias Maurizio Zanolla, nasce a Feltre in provincia di Belluno. È arrampicatore e alpinista, pioniere del free climbing e del free solo in Italia. Inizia ad arrampicare a diciassette anni e da allora non si è più fermato. Sale gradi di difficoltà e raggiunge diversi traguardi nell’arrampicata in falesia, come quello de ‘Il Mattino dei Maghi’ nel 1981 in Totoga e l’‘Ultimo Movimento’ nel 1986, con il quale si aggiudica il primato nel livello 8b in Italia. Ha scritto diverse guide di alpinismo, fra cui quella edita da Feltrinelli nel 1983, Nelle Pale di San Martino. Scalate scelte: Canali-Fradusta, Tognazza, Totoga. Quest’anno esce per Fabbri editore Eravamo immortali, una autobiografia in cui si racconta senza nascondere i propri errori, in montagna come nella vita. Su di lui è stato realizzato il cortometraggio di Davide Carrari, Verticalmente Démodé, vincitore della Genziana d’oro al TrentoFilmFestival 2012 e del Premio CAI, il quale ne conserva una copia nella cineteca dell’associazione. Non ha mai voluto partecipare alle competizioni e nemmeno fare comparse in televisione fino al 2011, quando ha accettato di essere intervistato da Daria Bignardi alle Invasioni Barbariche.

Roberto Cotroneo
Roberto Cotroneo è nato ad Alessandria e vive a Roma. Comincia la sua carriera come giornalista de L’espresso, per cui dirigerà per dieci anni le pagine culturali, firmando la rubrica All’Indice. Questa rubrica presterà il nome al suo primo libro di saggistica uscito nel 1991 All’indice, sulla cultura degli anni Ottanta. Diventa presto uno dei protagonisti della vita culturale italiana: editorialista per Panorama, per l’Unità e collaboratore per la pagina domenicale de Il Sole 24 Ore firmando le sue recensioni con lo pseudonimo Mamurio Lancillotto, il vicario criminale che processò nel Seicento la Monaca di Monza. Ha curato su Sette, il settimanale del Corriere della Sera, la rubrica Blowin’ in the Web. Appassionato di musica e di letteratura, scrive due saggi in forma di lettera al figlio: il primo, Se una mattina d’estate un bambino, sull’amore per i libri, del 1994, il secondo, Chiedimi chi erano i Beatles, sull’amore per la musica, del 2003. Il suo primo romanzo è del 1995, Presto con fuoco, finalista al Premio Campiello 1996, un romanzo che ruota attorno alla musica. Nel 1997 esce, sempre per Mondadori, Otranto, romanzo dedicato al Salento. Del 1999 è L’età perfetta, Rizzoli, con il quale vince il Premio Fenice-Europa. Ancora con Mondadori pubblica: nel 2002 Per un attimo immenso ho dimenticato il mio nome, nel 2006 Questo amore, nel 2008 Il vento dell’odio, romanzo sul terrorismo, nel 2011 E nemmeno un rimpianto. Il segreto di Chet Baker, sul celebre jazzista. Negli ultimi anni ha coltivato la passione per la fotografia e ne è nato un libro fotografico che è stato esposto alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, oltre che un saggio sul modo in cui le immagini influenzano le nostre vite e sul narcisismo dei selfie, Lo sguardo rovesciato, Utet. Per Metamorfosi ha pubblicato diverse raccolte di poesie, mentre del 2009 è la raccolta di racconti Adagio infinito e altri racconti sospesi, Aliberti Editore. Il suo ultimo romanzo è uscito quest’anno dopo cinque anni di lavoro: Niente di personale, La Nave di Teseo, in cui racconta le sue radici familiari e l’Italia degli ultimi trent’anni, come un bacino di cultura ormai perduto.

Sandro Campani
Sandro Campani è nato in un paese dell’appennino tosco-emiliano, dove vive e lavora come libero professionista nel settore della ceramica, a cui affianca il lavoro di scrittore. Esordisce nel 2005 con È dolcissimo non appartenerti piú, Playground editore, la storia di due gruppi di diverse generazioni che si intrecciano fra di loro. Per la stessa casa editrice scrive insieme a Daniele Coppi Non ti avevo nemmeno notato, per la collana High School, Storie gay dai licei americani. Nel 2010 continua con Nel paese del Magnano, Italic Pequod edizioni e nel 2013 con La terra nera, Rizzoli, un romanzo in cui mostra tutta la precarietà esistenziale moderna, una scrittura vivida e precisa. Per Einaudi ha pubblicato Il giro del miele nel 2017, con una trama che prende vita da lunga notte di confessioni, in cui affiora, fra gli altri, il tema della paternità. Forte nella sua scrittura è la narrazione dei luoghi, di piccoli paesini e nature imponenti, grazie alla quale riesce a includere aspetti dialettali.
Luigi Del Villano accompagnerà le parole di Sandro Campani con la musica del suo sax.
Luigi “Piwy” Del Villano nasce a Bologna nel 1983, ma la sua famiglia si trasferisce presto nella provincia reggiana. Nel 1998 inizia lo studio del sax in una scuola di musica di Reggio Emilia e nel 2003 diventa allievo del maestro Paride Sforza, grazie al quale affina la tecnica e il suono. Negli anni ha collaborato con diversi artisti della provincia reggiana, tra cui Luca Serio Bertolini, Wild Junkers, Ismael e Daniele Braglia. Attualmente è docente di sax presso la Grooveland Music School di Reggio Emilia.

Scrivere leggeri
Alla serata che vede la collaborazione con Gente di montagna e il portale Altitudini partecipano storie (e non solo quelle raccontate nel Blogger Contest 2018), persone (i blogger, gli scrittori, i membri della giuria e altri ancora) e luoghi (perché ogni storia ci porta da qualche parte). Un’occasione speciale per incontrare dal vivo i tanti scrittori virtuali che ci accompagnano nelle ore più strane della giornata e per scoprire il mondo, diverso ma altrettanto eccellente, degli scrittori da schermo luminoso grazie ai quali incrociamo i nostri sentieri neri, perché solo percorrendoli potremo essere non perfetti, ma completi.
La giuria del Blogger Contest 2018, ispirato dal libro Sentieri neri di Sylvain Tesson,è presieduta dallo scrittore e giornalista Franco Faggiani oltre che da Sandro Campani, scrittore e musicista già ospite per Presente Prossimo a Parre il 30 novembre scorso, Eva Toschi, blogger vincitrice della passata edizione, Gianluca Stazi, produttore di audiostorie, Eleonora Bujatti, autrice di trasmissioni televisive e Stefano Lentati, giornalista esperto di marketing.
E i Blogger partecipanti? Li trovate tutti qui.

Simona Vinci
Simona Vinci è nata a Milano e vive a Budrio in provincia di Bologna. Esordisce come romanziera nel 1997 con Dei bambini non si sa niente, edito da Einaudi, vincitore nel 2000 del Premio Elsa Morante. Il tema trattato è la perdita dell’innocenza, che insieme al successo – il romanzo è stato tradotto in dodici paesi – le ha portato anche una quantità di polemiche. Nel 1999 esce per Einaudi, che pubblica quasi tutta la sua opera, una raccolta di racconti, In tutti i sensi come l’amore. Nel 2003 esce Come prima delle madri che arriva secondo al Premio Campiello. Nel 2016 esce La prima verità e vince il Premio Campiello di quell’anno, con una storia che nasce da una vicenda realmente accaduta, che parla di ‘esclusi’. Del 2017 è il romanzo autobiografico Parla, mia paura nel quale racconta la propria lotta contro la depressione. Altre sue pubblicazioni: Ragazze che dovresti conoscere – The sex anthology come coautrice, Brother and sister, Stanza 411, Strada provinciale tre, Nel bianco, Sei fuori posto come coautrice e Scheletrina – Cicciabomba. Nel 2000 ha condotto il programma televisivo Cenerentola, e nel 2006 Milonga Station, insieme a Carlo Lucarelli. Oltre ad essere autrice è anche traduttrice dall’inglese di autori tra i quali Steve Erickson. Collabora con Repubblica e Il corriere della Sera.

Wu Ming 2
Wu Ming è un collettivo di scrittori provenienti dalla sezione di Bologna degli artisti noti col nome Luther Blissett, che nel 1999 pubblicarono Q, per Einaudi. Ora denominatisi Wu Ming (“senza nome” oppure “cinque nomi”), il loro corpo è composto da cinque autori: Roberto Bui alias Wu Ming 1, Giovanni Cattabriga alias Wu Ming 2, Luca Di Meo alias Wu Ming 3, distaccatosi dal gruppo nel 2008, Federico Guglielmi alias Wu Ming 4 e Riccardo Pedrini alias Wu Ming 5. Hanno un programma letterario ben definito, che intende dar vita a una narrativa radicale, che sia in grado di creare storie complesse, in cui lo scrittore analizzi i personaggi e i contesti storici da diversi punti di vista. Criticano quella letteratura storica che ha utilizzato un approccio allegorico, uno sguardo metaforico e sempre non abbastanza ‘aderente’ alla realtà dei fatti. Alla scelta del nome Wu Ming si lega anche la loro particolare posizione in ordine al diritto d’autore: tutte le loro opere, dopo alcuni anni dalla pubblicazione, vengono proposte per il download integrale dal loro sito. La politica radicale si esprime anche nel rifiutare servizi fotografici, video e trasmissioni televisive. Nemmeno sul sito ufficiale del gruppo sono disponibili immagini dei loro volti, vogliono apparire soltanto di persona, in carne e ossa. Per Einaudi hanno firmato romanzi storici: 54, Manituana, Altai, L’Armata dei Sonnambuli e Proletkult; raccolte di racconti: Anatra all’arancia meccanica e L’invisibile ovunque; e saggi, oltre ai libri per bambini del ciclo di Cantalamappa, pubblicato da Electa. Ciascun membro di Wu Ming si è dedicato anche a opere “soliste”, fra cui Guerra agli Umani e Timira di Wu Ming 2, Stella del mattino di Wu Ming 4, New Thing, Point Lenana e Un viaggio che non promettiamo breve di Wu Ming 1.
Il 2 febbraio sarà ospite del Festival Wu Ming 2, ovvero Giovanni Cattabriga.